Agenda digitale, Italia in chiaroscuro
Italia in ritardo sulla banda larga e sulle connessioni internet di ultima generazione, mentre tiene il passo e in parte si piazza davanti alle medie europee sull'internet mobile. E' quanto emerge dal rapporto annuale della Commissione Europea sull'avanzamento dell'Agenda digitale.
Persiste il problema di un ritardo sull'uso medio della rete: solo un 53 per cento di italiani, poco più della maggioranza, accede regolarmente al web (almeno una volta a settimana), contro il 70 per cento della media europea. Mentre la quota di persone che non ha mai usato internet, il 37%, è quasi il doppio del 22% per cento della media UE. Secondo la Commissione UE "l'Italia dovrebbe rafforzare ulteriormente gli investimenti in infrastrutture (di telecomunicazioni), in modo da aumentare la disponibilità di reti a banda larga veloci".
Se la banda larga fissa standard ha una diffusione superiore alla media UE (98,4% contro il 95,5%), l'accesso alle reti di ultima generazione, individuate come quelle che consentono connessioni di almeno 30 Mb al secondo, nel 2012 era disponibile solo per il 14% delle famiglie italiane contro il 53,8% della media UE.
Non decolla neppure l'e-commerce: lo scorso anno solo un 17% di italiani ha effettuato almeno un acquisto via internet, lo stesso dato del 2010, rispetto al 45% della media UE. Male anche, secondo Bruxelles, i servizi di e-government. Qui, il nostro Paese avrebbe addirittura compiuto dei passi indietro nel 2012 con solo un 19% di italiani che ha sfruttato questo canale, 3 punti in meno rispetto al 2011 e contro il 44% della media europea. Un problema che però investe essenzialmente i privati cittadini, visto che la percentuale di imprese che usa internet per interagire con la pubblica amministrazione tocca quota 84%, in linea con la media UE dell'87%.
Rapporto annuale sull'Agenda digitale
Rapporto annuale - Situazione Italia
Agenda digitale